
Circumvesuviana Napoli-Sorrento: basta degrado, è tempo di ricambi e rifondare il servizio
5 maggio 2025 di Gaetano Mastellone
La linea ferroviaria Napoli–Sorrento della Circumvesuviana, gestita da EAV, ha toccato il punto più basso della sua storia. I pendolari, i lavoratori, gli studenti e i turisti si trovano ogni giorno ad affrontare disagi inaccettabili: treni vecchi e sporchi, corse soppresse senza preavviso, ritardi cronici, stazioni degradate e assenza di sicurezza.
La tratta non solo collega importanti comuni dell’area vesuviana e della Penisola Sorrentina, ma è anche una delle principali vie di accesso turistiche per Pompei, Ercolano e la Costiera sorrentina. In queste condizioni, non solo si danneggiano migliaia di cittadini, ma si offende l’immagine della Campania nel mondo e con essa tutto il comparto turistico.
Le responsabilità sono evidenti e non più rinviabili.
EAV ha mostrato incapacità gestionale cronica, inefficienza nella manutenzione ordinaria e straordinaria, e totale assenza di visione strategica.
Oramai tutti, utenti - imprese - associazioni etc. chiedono con forza:
• L’immediato azzeramento del Consiglio di Amministrazione di EAV;
• La nomina di un nuovo management competente, trasparente e orientato al servizio pubblico;
• L’avvio di un piano straordinario di rilancio, che preveda: il rinnovo della flotta, la digitalizzazione del servizio, investimenti nella sicurezza, una pianificazione trasparente delle corse e un canale diretto di ascolto per i cittadini.
La mobilità non è un lusso: è un diritto. E la Circumvesuviana non può più essere un simbolo di degrado, ma deve tornare ad essere un’infrastruttura al servizio delle persone e dello sviluppo sostenibile del territorio.

COSA SIGNIFICA ESSERE UN BUON CITTADINO?
di Gaetano Mastellone - 5 maggio 2025
Essere cittadini non è solo una questione di residenza o documenti.
È un atto di appartenenza, partecipazione, responsabilità.
Essere cittadini significa vivere in una comunità, condividerne i valori, contribuire al bene comune. Significa sapere che i diritti e i doveri camminano insieme.
I DIRITTI ci tutelano, ci danno voce e dignità:
• Civili: libertà di pensiero, parola, religione, associazione, movimento
• Politici: diritto di voto, di candidarsi, di partecipare alla vita democratica
• Sociali: accesso alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla casa, alla protezione
I DOVERI ci chiamano all’impegno e alla responsabilità:
• Rispettare la Costituzione e le leggi
• Pagare le tasse per sostenere i servizi pubblici
• Difendere il bene comune, l’ambiente, il patrimonio culturale
• Partecipare: informarsi, esprimere la propria opinione, votare
• Rispettare la libertà e i diritti degli altri
Essere cittadini attivi significa non voltarsi dall’altra parte.
È scegliere di esserci, di contribuire, di fare la propria parte.
Solo così possiamo costruire una società più giusta, inclusiva e solidale.
Il cambiamento comincia da noi.

CIRCUMVESUVIANA : PARLIAMOCI CHIARO!
di Gaetano Mastellone 6 maggio 2025
Parliamoci chiaro! Su questa annosa triste vicenda della gestione della Ferrovia Circunvesuviana da decenni vi sono diversi strati di responsabilità. La responsabilità di garantire l'adeguatezza del sistema ferroviario è dell'operatore - gestore, quindi di EAV. Poi c'è l'aspetto politico che va suddiviso in parti uguali fra la Regione Campania, i vari Sindaci delle Città/Paesi toccati da questa carente Ferrovia, dai politici nazionali che hanno sempre fatto show, convegni etc. e poi le classiche "orecchie da mercanti". Una piccola parte di colpa, non di carattere gestionale, va alle varie Associazioni che non sono mai state decise nella protesta, solo i classici "pannolini caldi". Comunque siamo arrivati al classico punto di non ritorno! Non credo che i nuovi terni risolveranno il problema! Ci vuole altro, ci vuole una nuova programmazione di rete e di strutture e di controlli. Ci vuole anche un nuovo management! Non desidero colpevolizzare nessuno perchè sono un semplice Cittadino e bon desidero puntare il dito su chi o coloro hanno commesso errori nella gestione o abbiano sottovalutato i rischi che sono anche rischi invisibili di immagine e di nocumento al turismo che per alcuni territori è vitale. Però in primis vengono i Cittadini, i tanti lavoratori pensolari, i tanti studenti pensolari che hanno, ogni giorno, danni infiniti.
Il problema, allora, è che sono mancati quegli investimenti necessari ad accompagnare la crescita della popolazione, residente e non! Ciò è conseguenza soprattutto di un sistema di sostegno che ha trascurato gli aspetti di investimenti, corretta e moderna, gestione degli investimenti necessari e della sicurezza, privilegiando il contenimento dei costi. Di solo bilancio si muore! La Circumvesuviana è una Ferrovia morta! Bisogna fare un immediato trapianto ..... di cervelli!

CAMPIONATO DI SERIE A
“IL RUSH FINALE” di Gaetano Mastellone - 12 maggio 2025
Una riflessione dopo Napoli–Genoa di ieri sera.
Lo dico con sincerità: resta ancora un velo di delusione. È il sentimento naturale del tifoso, che però lascia presto spazio alla razionalità, al desiderio di capire e analizzare con lucidità quanto sta accadendo.
Torniamo ad agosto, all’inizio di questa stagione. Nessuno – e sottolineo nessuno – avrebbe immaginato che, a due giornate dalla fine, il Napoli sarebbe stato in testa alla classifica, seppur con un solo punto di vantaggio sulla seconda. Non dimentichiamolo mai: il nostro obiettivo dichiarato era la qualificazione in Champions League, obiettivo raggiunto anche in anticipo! E ci stiamo giocando molto di più.
Quella di ieri è stata una serata difficile, anzi direi molto particolare. Una partita combattuta, intensa, che purtroppo non ci ha premiato. La squadra ha dato tutto, e questo va riconosciuto. Nessuno dovrebbe accusare i calciatori: al fischio finale sono usciti dal campo stanchi, sudati, consapevoli di aver lottato fino all’ultimo secondo. Certo, i due gol subiti gridano vendetta: evitabili, forse ingenui … diciamolo pure, da “polli”.
Ma può capitare. E a noi è capitato nel momento meno opportuno del campionato.
Dall’ altra parte, l’Inter ha avuto una partita ben più agevole. A Torino ha giocato quasi sul velluto. Una gara strana, condizionata da due episodi che ne hanno spezzato il ritmo: la sospensione per il malore di un tifoso in tribuna e, subito dopo, la violenta pioggia con grandine. Ma ciò che ha colpito è stato soprattutto l’atteggiamento in campo del Torino: un poco arrendevole, poco combattivo, senza reale voglia di opporsi in maniera determinata. Un atteggiamento che ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
Tutt’altra storia al Maradona: il Genoa ha giocato una gara vera, intensa, a viso aperto. Ha corso, ha lottato, ha onorato il campo. E questo va detto, perché l’impegno, nello sport, non è mai un optional. Dovrebbe essere sempre garantito, da tutti e in tutte le partite!
Ora ci restano due finali.
La prima, a Parma, contro una squadra non ancora matematicamente salva e allenata da un tecnico interista. Partita dura, difficilissima, da affrontare con la testa giusta.
La seconda, in casa contro il Cagliari, che arriverà con la salvezza già conquistata. Ma guai a pensare che sarà una passeggiata.
È facile dire che la partita di Parma sarà decisiva. Lo è davvero.
Ce la faremo? Non ho una risposta certa. Ma lo spero con tutto il cuore.
In ogni caso, comunque vada, dobbiamo riconoscere che questa squadra ha disputato un campionato al di sopra delle aspettative, superando anche numerose difficoltà legate al mercato e alla gestione. Il bilancio, finora, resta più che positivo.
Forza Napoli Sempre – FNS
P.S.: Noi dobbiamo stare attenti al famoso "Palazzo". Ieri sera evidente rigore non dato e ancora una volta VAR assente! Comunque ieri ho visto un Napoli all'attacco per 90 minuti come non faceva da tempo, di contro il Genoa, come detto sopra, ha giocato la famosa partita della vita per impegno, corsa, ritmo! Però poi 2 tiri in porta ad 11 nostri, e un rigore netto non dato .....

NON SI PUO' PIU' ESSERE INDIFFERENTI
di Gaetano Mastellone
12 maggio 2025
L’indifferenza non è più un’opzione. È tempo di risvegliarsi, di partecipare, di tornare a essere cittadini attivi. Perché chi tace oggi, consegna il futuro nelle mani sbagliate.
In un mondo in cui le decisioni fondamentali vengono prese da pochi, troppo spesso senza controllo o trasparenza, l’indifferenza delle masse diventa un pericoloso alleato del potere incontrollato. Questo articolo è un appello accorato a chi osserva senza agire, a chi si sente impotente o disilluso: la partecipazione non è solo un diritto, è un dovere. Non possiamo più restare spettatori. È il momento di scegliere da che parte stare.
Viviamo in tempi complessi, carichi di sfide globali e locali, nei quali le decisioni fondamentali che orientano il futuro della collettività vengono prese da una ristretta élite: pochi individui, pochi gruppi, spesso distanti anni luce dai bisogni reali delle persone comuni. Poche mani, senza controllo democratico effettivo, tessono nell’ombra la trama della vita pubblica, della comunicazione, dell’economia, della politica.
E la massa? La massa guarda, ma non vede. Sente, ma non ascolta. È assente. È distratta. È indifferente.
L’indifferenza è il vero male del nostro tempo. È il silenzio che consente agli abusi di consolidarsi. È l’inerzia che permette all’ingiustizia di prosperare. È una forma di complicità non dichiarata, ma devastante. Come scriveva Antonio Gramsci, «l’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita». E aveva ragione: l’indifferente è colui che rinuncia a partecipare, a comprendere, a schierarsi. Rinuncia alla propria responsabilità di cittadino. Rinuncia alla propria umanità attiva.
Spesso ci si rifugia nell’alibi del “tanto non cambia niente”, “è tutto già deciso”, “non vale la pena combattere”. Ma è proprio questo atteggiamento che alimenta la spirale del declino democratico e morale. L’indifferenza di oggi diventa la schiavitù silenziosa di domani. E mentre noi ci giriamo dall’altra parte, qualcuno — da qualche parte — decide al nostro posto: decide come vivremo, quanto lavoreremo, cosa sapremo, cosa potremo dire, cosa potremo sognare.
Non si può più essere indifferenti. Non possiamo più permetterci il lusso di voltare lo sguardo. Ogni cittadino ha il dovere di informarsi, di riflettere, di partecipare. La democrazia non è un automatismo: è una fiamma che va alimentata ogni giorno con l’impegno, con la presenza, con il coraggio.
Essere cittadini oggi significa prendere posizione, fare scelte consapevoli, mettere in discussione ciò che non funziona, agire. Significa riscoprire il senso della comunità, dell’etica pubblica, dell’interesse comune. Non esistono neutralità quando in gioco c’è la dignità umana, la giustizia sociale, la libertà vera.
Chi resta indifferente, in fondo, sceglie. Sceglie di non esserci. Sceglie di lasciare il mondo in mani altrui, senza sapere dove ci porteranno.
Ma oggi più che mai, serve un risveglio. Serve una scossa. Serve un nuovo senso civico che parta dal basso, dalle coscienze, dai territori. Perché il futuro — se vogliamo davvero costruirlo — ha bisogno di tutti noi.

Sospiri d’Azzurro
Sul prato stanco del Maradona spento,
il Napoli ha lasciato solo vento.
Un pari amaro contro il Grifo ostile,
e il sogno scudetto pare più sottile.
Non più certezze in questo maggio strano,
la vetta adesso sembra un po’ più lontano.
E all’orizzonte, Parma si presenta,
con fame e grinta, la salvezza tenta.
Silenzio attorno, bocche chiuse e tese,
nessuno osa più far certe intese.
La squadra azzurra non fa più paura,
non detta legge, tranquillità non assicura.
Si attende il fischio, si spera nel fato,
ma il cuore è spento, il gioco è fiaccato.
E allora ecco i riti, le mani dove il sol non batte,
tra corni e cornicelli rossi con la ria sorte si combatte
Scaramanzia che Napoli conosce,
quando la fede traballa con angosce.
Perché si ama anche senza ragione,
si aspetta un guizzo, un’altra emozione.
Ma ora il tempo non aspetta il cuore,
serve coraggio, serve un po’ d’onore.
Perché lo scudetto, se vuoi davvero,
devi lottare con cuor di condottiero.
